A volte, certe cadute sono
talmente forti che ti fanno risalire in superficie più carica di prima. Altre
volte invece, pensi di non meritare niente e quegli stessi inciampi ti portano
a buttarti giù più del previsto…tanto da aspettare che una mano ti afferri e ti
scuota di nuovo. Ma non sempre, purtroppo, vi è data la possibilità di trovare
chi riesca o sia in grado di farlo.
Ho trascorso giornate di
alti e bassi questa settimana: momenti in cui mi sono chiesta “ma cosa diavolo
stai pensando?” o “che caspita stai facendo?” perché non riuscivo a
riconoscermi. Dopo tanto tempo, infatti, credo sia normale un istante di
smarrimento.
Non mi sono pesata per dieci
giorni di fila, cosa che non avevo mai fatto negli ultimi cinque anni della mia
vita; è stato un grande successo per me, svegliarmi ogni mattina e passare di
fronte ad una bilancia senza avere la minima voglia né il desiderio di
constatare un numero che non mi dicesse nulla più del mio peso in chilogrammi.
Non avvertivo la necessità di giudizi forniti da un apparecchio elettronico, né
l’esigenza di sicurezze trasmesse da una conferma esterna. Quelle le avevo già
trovate dentro di me, anche se a volte, confesso, è dolorosamente frustrante
AUTOMOTIVARSI e brillare di stima.
Venerdì scorso, ho vacillato
un po’ sulle mie azioni: mi sentivo fragile, insicura, ed al mattino non
essendo nemmeno riuscita a portare a compimento il mio allenamento di total
body, avevo già cominciato a guardarmi di fronte allo specchio con occhi
diversi (à dispercezione). Il mio sguardo è caduto
inevitabilmente sui fianchi (eccessivamente ingombranti per un corpo slanciato
ed abbastanza magro) e sulle cosce (valutate allora dalla mia mente, come ‘troppo
grosse’). Vedevo muscoli dove non avrei voluto, e mi ripetevo ‘Ne hai troppi, a
dispetto della tua massa grassa’, portandomi a disprezzarmi anziché AMARMI.
Ma il punto cruciale, è
stato all’ora di pranzo: quando mio babbo è rientrato dal lavoro, ha avuto uno
spiacevole scatto d’ira apparentemente immotivato (mi sono detta ‘sarà stato
stanco’, e lo avrà fatto irritare il mio comportamento di chiusura), tanto da
pronunciare parole aggressive e di provocazione come ‘Non ti si può MAI dire
niente!’ E se mi conoscete, già sapete quanta valenza dia a parole come MAI o
SEMPRE. Tutto questo, perché non avendo trascorso una piacevole mattinata in
armonia con me stessa e lanciandomi un'occhiata fugace, mi aveva chiesto che cosa avessi fatto, e dalla mia risposta ‘Niente’
è nata una polemica. Incredibile quanto si possa fraintendere l’altrui
comunicazione (verbale e non) tanto da interpretarla a proprio modo e rischiare
di ferire un cuore fragile. 💔
Mi sono allontanata da
tavola tra urla ed altre frasi poco carine (che non sto a riportare), ed in
quel momento avrei voluto davvero tirare il mio piatto di pasta in terra e
mandare tutto in quel posto. Ma non l’ho fatto. Ho riconosciuto che le emozioni
così come l’umore, sono una questione a parte e non devono (più) interferire con il
mio percorso alimentare. Ho proseguito il mio pranzo, in una stanza differente
da quella in cui si trovava mio babbo, e con le lacrime che scendevano continuamente
sono riuscita a terminarlo. Ma è stata durissima. Ogni forchettata in più, era una fitta allo stomaco.
La ricetta la trovate sul mio profilo ISTAGRAM (greeneeyes_a) |
Ho preso e sono andata al
lavoro, ingoiando bocconi amari ed una tristezza totale che arrancava nel mio
animo. Fatto finti sorrisi, detto ‘buonasera’ ai clienti senza battere ciglio,
ma dentro di me si agitava la convinzione che ‘non mi meritavo la merenda, anche
se me la ero preparata con amore e la curiosità di assaggiare un qualcosa di
diverso’. La fortuna tuttavia ha voluto, che intorno alle 17 del pomeriggio, la
fame tornasse a bussare alle porte del mio stomaco J ! E dato che quando avverto un languorino,
ultimamente non so resistergli, me la sono concessa: un buon PANCAKE farcito
con marmellata di arance amare e della frutta secca!
Mentre mangiavo, sussurravo
dentro di me espressioni di gioia “Dio, che bontà. Perché ho avuto dubbi se
mangiarlo o meno?”
Andando oltre e volendo
raccontare un altro gradino che penso di aver superato il giorno successivo, questo
sabato sera sarei voluta andare insieme a mia zia a vedere un film al cinema (“The
Circle”, non so se lo abbiate visto! Mi sembrava interessante!) e poi gustare
insieme una pizza. Ma le ansie hanno preso nuovamente possesso della mia testa.
Mi ero promessa di pesarmi
la mattina stessa, e quando ho visto un numero che non mi piaceva molto, ho
faticato ad accettare la possibilità di condividere un pasto fuori. Non mi
sentivo pronta, e davo per scontato che tanto non avrei mai “sgarrato”. Che
poi, definiamo anche questo termine, SGARRO. La pizza non lo è mai stata per
me, ma anzi, ho sempre trovato che fosse un piatto unico, completo e molto
saziante essendo alta di carboidrati e povera di grassi (a meno che, uno non se
la prenda con salsiccia e stracchino J o patatine
fritte e wurstel, quello è tutto un altro discorso!). Ma ognuno di noi
attribuisce significati differenti in base alla situazione che ha di fronte, ed
agli stati d’animo che porta con sé. Ciò che può apparire NORMALE per qualcuno
o per un periodo di vita, può risultare INCREDIBILE per altre persone o per
altri momenti della loro esistenza. Ed io, in quel momento, confesso di essermi
sentita una sciocca.
Sono andata a fare spesa
dopo la mia solita colazione a base di Yogurt greco al caffè, biscotti, cereali
al cioccolato e mandorle (à ci tengo a precisare, che quando SAPEVO e
PROGRAMMAVO in anticipo un’uscita o una semplice pizza, tendevo a restringere
la porzione di carboidrati o eliminarla del tutto da un pasto principale) ed
avvertivo un’irrefrenabile voglia di verdure ripiene di carne. Allora mi sono
detta “beh? Se hai deciso di non uscire stasera potresti anche concedertele no?
Magari per cena ti fai qualcosa di leggero, e via!”. Allora le ho prese. E non
soltanto due, quale probabilmente sarebbe stata la mia porzione, ma TRE. TRE
VERDURE RIPIENE DI CARNE TRITA, mortadella, oli, uova, e….. non so altro,
perché solo alla lettura di questi ingredienti ho VOLUTO appositamente buttare
la confezione per non spaventarmi.
Le ho mangiate con un gusto
indecifrabile, nonostante non ami propriamente fare pranzi o cene a base di
carne (non mi piace il gusto, fatta eccezione per qualche portata particolare).
Le cose sono cambiate e
migliorate durante il tardo pomeriggio.
Dopo aver sonnecchiato per
diverse ore sul letto, fatto parole crociate, letto pagine su pagine di un romanzo
appena acquistato, ho conquistato una grande forza d’animo e dopo aver preso un
bel respiro, mi sono detta: ‘SABATO SERA SENZA PIZZA NON CI STO. E nonostante
in passato me la sarei vietata a causa dei troppi grassi, per aver mangiato
qualcosa di diverso rispetto al pesce a pranzo o al petto di pollo arrosto,
oggi no. OGGI siamo nel PRESENTE. Non nel passato. E le sfide che vincerai
oggi, ti serviranno ad affrontare in maniera più flessibile gli imprevisti del
domani, con una mentalità meno incline alla programmazione. Quindi vai!’. E l’ho
fatto.
Magari non avrò preso la
solita pizza napoletana (nemmeno mi andava, ad esser sincera), preferendone una
bassa e croccante. Magari non avrò preso quella più farcita del menu. Ma l’ho
presa lo stesso, avvicinandomi a ciò che volevo gustare in fatto di profumi e
sapori: cipolla, peperoncino habanero, mozzarella di bufala e pomodoro.
La ricetta sempre sul mio profilo Istagram! |
Non solo: dopo cena mi sono
pure preparata una mug cake leggera di albumi, cacao e con scaglie di fondente.
Della serie…. Quando imbocchi una strada che ti sembra in salita, alla fine
vedrai che il proseguo sarà tutto in discesa!
Sono stata contenta delle
svolte e dei risultati che ho duramente ottenuto. E’ vero, ho fatto fatica,
forse più del solito, perché credo che quando ci si ‘veda’ male o ci si senta
troppo soli (senza nessuno accanto che possa capirti, sostenerti ed incoraggiarti
nelle difficoltà) il percorso diventi complesso. Ma nulla è impossibile, e se
credi di avere il coraggio e la forza per andare oltre certe paure e provare ad
affrontarle, scoprirai anche quanto grande possa essere il tuo animo e quanta
forza si rispecchi nella tua personalità. SOLO CHI LOTTA, PUO’ OTTENERE
QUALCOSA. E solo chi abbia intenzione di cambiare davvero, può sperare di
guadagnare risultati diversi.
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