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martedì 11 aprile 2017

La famosa 'prova bilancia' e nuove modalità per affrontarla!

Troppo spesso nella vita tendiamo a focalizzarci su ciò che ci manca e su quel che non ci permette di stare bene, piuttosto che sui risultati ed obiettivi che abbiamo raggiunto, conquistandoli con una fatica non indifferente, tempo indefinito e magari, dopo un breve ma triste periodo di solitudine.

Ci lasciamo attirare dalla paura del rischio, evitando di mettere in pratica nuovi comportamenti (quelli che oltretutto, potrebbero favorire una crescita ed un benessere mai raggiunto). L’adozione di schemi appartenenti alla “comfort zone” è all’ordine del giorno; così come frasi “Io non ho paura, perché so cosa mi aspetta” che ci garantiscono di sottovalutare o sopravvalutare qualcosa, qualcuno, e magari anche noi stessi.

Ma nulla, come amo ricordare, è tanto scontato.
Facciamo un banale esempio aggrappandoci alla mia esperienza di vita: quella relativa al mio atteggiamento alimentare di adesso.

Settimane fa, come ho ampiamente descritto in uno dei precedenti post (e se non lo avete letto, fatelo J! – non è un obbligo, ma serve per conoscere a fondo la storia e le modalità con cui ho ingannato certe ‘trappole’ derivanti da un DCA) ero particolarmente in tensione il lunedì sera, in vista di ciò che PENSAVO DI ASPETTARMI la mattina successiva.
Ogni martedì, mi alzavo dopo una notte insonne o priva di quiete, stretta dalla morsa del nervosismo e della pretesa di conoscere chissà che cosa. Dentro di me avvertivo l’esercizio turbolento di due forze contrastanti: da un lato, la voglia di verificare un numero differente da quello passato (e registrato su una bilancia che ripeto, fornisce informazioni troppo generiche senza i relativi elettrodi ed esami appropriati fatti opportunatamente presso uno studio di un nutrizionista), dall’altro la smania di rimanere sempre lì, tra benessere e malessere.
Contradditoria la mente umana, eh? Per non parlare dei suoi desideri o di quelli che Freud chiamava ‘Istinti’.

…Ma stamani è accaduto qualcosa di diverso.
Pizza del sabato sera con bufala e verdure
grigliate - Serata stupenda in compagnia
della mia famiglia! 💓
Come ieri sera.
E come i giorni prima.

Già da domenica, dopo essermi sfondata di pizza, aver trangugiato gelati, aver perduto il conteggio della verdura ed in parte anche della frutta (cosa che non riuscivo ad allentare per paura degli zuccheri), acquistato cibi grassi come stracchino ecc., non avvertivo alcun senso di colpa; i miei pensieri non volavano al martedì con l’idea “oddio, chissà che numero uscirà fuori”, ma anzi, dentro di me si ripetevano frasi d’amore e consolatorie come quella che segue:

“Ary, prima che giunga il momento della prova 
Gelato domenicale - mangiato senza
alcun senso di colpa

bilancia preparati psicologicamente a cogliere ogni risultato che arriverà. Sia perché ti stai impegnando e pure tanto, sia perché hai il ciclo mestruale e potresti essere salita di qualche etto o poco più senza che questo sia effettivo. Non mollare, ascoltati, il corpo non è stupido. Brama ciò di cui ha realmente bisogno. Per distinguere questo dal capriccio momentaneo, prova a contare fino a dieci. Se dopo tale conteggio hai ancora VOGLIA di quell’alimento, conceditelo senza troppe paranoie. La perfezione non esiste, oltre ad essere noiosa. E noi siamo umani, e come tali IMPERFETTI.”

Un 'Arianna' stanca
ma felice dei risultati raggiunti!

Mi sono sentita con l’animo in pace.
Al mio risveglio, stamattina, mi sentivo incline a valutare ogni cosa: dalla quantità di acqua presente nel mio corpo (purtroppo ahimè, bevo poco e risulto male idratata, anche se sto cercando di migliorarmi) alla percentuale di massa grassa. Ho comprato tempo fa una bilancia apposita: che mi permettesse di considerare (sempre con le ‘pinze’) certi parametri attraverso un sistema simile a quello prodotto dalla BIA. Nei mesi trascorsi, ho provato anche a porre a confronto i risultati della stessa con quelli tradotti presso lo studio del mio nutrizionista, e straordinariamente erano molto vicini. Quindi mi sono fidata.
Morale della favola, sembrerebbe che il mio basale sia leggermente aumentato (sarebbe stupendo), la massa grassa anche (e non vedo l’ora di riceverne conferma il 20 aprile) ed il peso invariato.

Non sono rimasta male, non mi sono buttata giù, né mi sono detta “ah quanto sono obesa!” come avrei potuto fare un tempo per metabolizzare certi numeri. Anzi, volete saperla tutta? Sono così nella pelle di ricevere sicurezze e garanzie dal mio nutrizionista, che spero questa settimana di Pasqua passi tanto alla svelta da svegliarmi ed urlare a pieni polmoni: “EVVIVA!!! E’ GIOVEDI 20!!!! LA PROVA DEL NOVE!!!”

E non è finita qua oltretutto.
Questa settimana mi sono anche sfidata per ben due volte, guadagnando ulteriore fiducia in me stessa (ebbene sì, mettersi di fronte a determinate sfide e riuscire a superarle, vi permette di ottenere successo e autostima, provateci!).
In primis perché sono riuscita a portare la merenda in ufficio, mangiarla lì come se nulla fosse (indipendentemente dagli altri che la saltano, e che magari a differenza mia, conducono una vita alimentare più ‘normale’ scandita da tre pasti anziché da sei) e tornare operativa sulle mie attività professionali; era da tempo che desideravo farlo, ed era da tempo che rimandavo. Ma ieri ho deciso che fosse arrivato il momento, e ce l’ho fatta.

In secondo luogo giovedì dovrei andare alle Terme con mia mamma, una gita sicuramente bellissima e molto piacevole. Ammetto di essere leggermente in ansia, ma non tanto perché ‘non so cosa potermi aspettare’ o ‘non so cosa mangerò’; quelle sono ‘bufale’ ormai, dato che conosco l’ambiente, conosco il bar ma non conosco CIO’ CHE MI ANDRA’ QUEL GIORNO, ed è questa la cosa stupenda! Vivere a giornata e non più con la programmazione del domani.
Tuttavia, ciò che mi porta a riflettere è una semplice domanda: “riuscirò a mangiare abbastanza?” (e lo scrivo con il sorriso J , convinta che un ‘ieri’ non sarei mai stata capace di simili quesiti).
‘Se anche non fosse, avrai sempre il giorno dopo per recuperare!’ – Ecco, la voce della mia coscienza.

PS. Oggi dopo essere rientrata a casa dal lavoro, i miei meccanismi psicologici deviati mi davano l’ispirazione ad allenarmi, anche se non era il giorno di Workout. Ma poi la razionalità è sopraggiunta: ‘Ary, lo farai domani. Datti tempo per riposare e non cercare di imitare chi si affanna e si lamenta di non avere TEMPO o MODO di prendersi cura di sé e dei suoi interessi. Il mondo è più che un paio di muscoli. Hai tanto da coltivare, l’amore che avverti nel tuo profondo ad esempio. Affonda lì le tue radici, vale molto più di qualsiasi SQUAT in aggiunta.”

Ok, detto questo, passo e chiudo.

Spero di non avervi annoiato.

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