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domenica 30 aprile 2017

Un weekend di alti e bassi...

A volte, certe cadute sono talmente forti che ti fanno risalire in superficie più carica di prima. Altre volte invece, pensi di non meritare niente e quegli stessi inciampi ti portano a buttarti giù più del previsto…tanto da aspettare che una mano ti afferri e ti scuota di nuovo. Ma non sempre, purtroppo, vi è data la possibilità di trovare chi riesca o sia in grado di farlo.

Ho trascorso giornate di alti e bassi questa settimana: momenti in cui mi sono chiesta “ma cosa diavolo stai pensando?” o “che caspita stai facendo?” perché non riuscivo a riconoscermi. Dopo tanto tempo, infatti, credo sia normale un istante di smarrimento.

Non mi sono pesata per dieci giorni di fila, cosa che non avevo mai fatto negli ultimi cinque anni della mia vita; è stato un grande successo per me, svegliarmi ogni mattina e passare di fronte ad una bilancia senza avere la minima voglia né il desiderio di constatare un numero che non mi dicesse nulla più del mio peso in chilogrammi. Non avvertivo la necessità di giudizi forniti da un apparecchio elettronico, né l’esigenza di sicurezze trasmesse da una conferma esterna. Quelle le avevo già trovate dentro di me, anche se a volte, confesso, è dolorosamente frustrante AUTOMOTIVARSI e brillare di stima. 

Venerdì scorso, ho vacillato un po’ sulle mie azioni: mi sentivo fragile, insicura, ed al mattino non essendo nemmeno riuscita a portare a compimento il mio allenamento di total body, avevo già cominciato a guardarmi di fronte allo specchio con occhi diversi (à dispercezione). Il mio sguardo è caduto inevitabilmente sui fianchi (eccessivamente ingombranti per un corpo slanciato ed abbastanza magro) e sulle cosce (valutate allora dalla mia mente, come ‘troppo grosse’). Vedevo muscoli dove non avrei voluto, e mi ripetevo ‘Ne hai troppi, a dispetto della tua massa grassa’, portandomi a disprezzarmi anziché AMARMI.
Ma il punto cruciale, è stato all’ora di pranzo: quando mio babbo è rientrato dal lavoro, ha avuto uno spiacevole scatto d’ira apparentemente immotivato (mi sono detta ‘sarà stato stanco’, e lo avrà fatto irritare il mio comportamento di chiusura), tanto da pronunciare parole aggressive e di provocazione come ‘Non ti si può MAI dire niente!’ E se mi conoscete, già sapete quanta valenza dia a parole come MAI o SEMPRE. Tutto questo, perché non avendo trascorso una piacevole mattinata in armonia con me stessa e lanciandomi un'occhiata fugace, mi aveva chiesto che cosa avessi fatto, e dalla mia risposta ‘Niente’ è nata una polemica. Incredibile quanto si possa fraintendere l’altrui comunicazione (verbale e non) tanto da interpretarla a proprio modo e rischiare di ferire un cuore fragile. 💔

Mi sono allontanata da tavola tra urla ed altre frasi poco carine (che non sto a riportare), ed in quel momento avrei voluto davvero tirare il mio piatto di pasta in terra e mandare tutto in quel posto. Ma non l’ho fatto. Ho riconosciuto che le emozioni così come l’umore, sono una questione a parte e non devono (più) interferire con il mio percorso alimentare. Ho proseguito il mio pranzo, in una stanza differente da quella in cui si trovava mio babbo, e con le lacrime che scendevano continuamente sono riuscita a terminarlo. Ma è stata durissima. Ogni forchettata in più, era una fitta allo stomaco.

La ricetta la trovate sul mio profilo ISTAGRAM
(greeneeyes_a)
Ho preso e sono andata al lavoro, ingoiando bocconi amari ed una tristezza totale che arrancava nel mio animo. Fatto finti sorrisi, detto ‘buonasera’ ai clienti senza battere ciglio, ma dentro di me si agitava la convinzione che ‘non mi meritavo la merenda, anche se me la ero preparata con amore e la curiosità di assaggiare un qualcosa di diverso’. La fortuna tuttavia ha voluto, che intorno alle 17 del pomeriggio, la fame tornasse a bussare alle porte del mio stomaco J ! E dato che quando avverto un languorino, ultimamente non so resistergli, me la sono concessa: un buon PANCAKE farcito con marmellata di arance amare e della frutta secca!
Mentre mangiavo, sussurravo dentro di me espressioni di gioia “Dio, che bontà. Perché ho avuto dubbi se mangiarlo o meno?” 

Andando oltre e volendo raccontare un altro gradino che penso di aver superato il giorno successivo, questo sabato sera sarei voluta andare insieme a mia zia a vedere un film al cinema (“The Circle”, non so se lo abbiate visto! Mi sembrava interessante!) e poi gustare insieme una pizza. Ma le ansie hanno preso nuovamente possesso della mia testa.
Mi ero promessa di pesarmi la mattina stessa, e quando ho visto un numero che non mi piaceva molto, ho faticato ad accettare la possibilità di condividere un pasto fuori. Non mi sentivo pronta, e davo per scontato che tanto non avrei mai “sgarrato”. Che poi, definiamo anche questo termine, SGARRO. La pizza non lo è mai stata per me, ma anzi, ho sempre trovato che fosse un piatto unico, completo e molto saziante essendo alta di carboidrati e povera di grassi (a meno che, uno non se la prenda con salsiccia e stracchino J o patatine fritte e wurstel, quello è tutto un altro discorso!). Ma ognuno di noi attribuisce significati differenti in base alla situazione che ha di fronte, ed agli stati d’animo che porta con sé. Ciò che può apparire NORMALE per qualcuno o per un periodo di vita, può risultare INCREDIBILE per altre persone o per altri momenti della loro esistenza. Ed io, in quel momento, confesso di essermi sentita una sciocca. 

Sono andata a fare spesa dopo la mia solita colazione a base di Yogurt greco al caffè, biscotti, cereali al cioccolato e mandorle (à ci tengo a precisare, che quando SAPEVO e PROGRAMMAVO in anticipo un’uscita o una semplice pizza, tendevo a restringere la porzione di carboidrati o eliminarla del tutto da un pasto principale) ed avvertivo un’irrefrenabile voglia di verdure ripiene di carne. Allora mi sono detta “beh? Se hai deciso di non uscire stasera potresti anche concedertele no? Magari per cena ti fai qualcosa di leggero, e via!”. Allora le ho prese. E non soltanto due, quale probabilmente sarebbe stata la mia porzione, ma TRE. TRE VERDURE RIPIENE DI CARNE TRITA, mortadella, oli, uova, e….. non so altro, perché solo alla lettura di questi ingredienti ho VOLUTO appositamente buttare la confezione per non spaventarmi.
Le ho mangiate con un gusto indecifrabile, nonostante non ami propriamente fare pranzi o cene a base di carne (non mi piace il gusto, fatta eccezione per qualche portata particolare).

Le cose sono cambiate e migliorate durante il tardo pomeriggio.
Dopo aver sonnecchiato per diverse ore sul letto, fatto parole crociate, letto pagine su pagine di un romanzo appena acquistato, ho conquistato una grande forza d’animo e dopo aver preso un bel respiro, mi sono detta: ‘SABATO SERA SENZA PIZZA NON CI STO. E nonostante in passato me la sarei vietata a causa dei troppi grassi, per aver mangiato qualcosa di diverso rispetto al pesce a pranzo o al petto di pollo arrosto, oggi no. OGGI siamo nel PRESENTE. Non nel passato. E le sfide che vincerai oggi, ti serviranno ad affrontare in maniera più flessibile gli imprevisti del domani, con una mentalità meno incline alla programmazione. Quindi vai!’. E l’ho fatto.
Magari non avrò preso la solita pizza napoletana (nemmeno mi andava, ad esser sincera), preferendone una bassa e croccante. Magari non avrò preso quella più farcita del menu. Ma l’ho presa lo stesso, avvicinandomi a ciò che volevo gustare in fatto di profumi e sapori: cipolla, peperoncino habanero, mozzarella di bufala e pomodoro.
La ricetta sempre sul mio profilo Istagram!
Non solo: dopo cena mi sono pure preparata una mug cake leggera di albumi, cacao e con scaglie di fondente. Della serie…. Quando imbocchi una strada che ti sembra in salita, alla fine vedrai che il proseguo sarà tutto in discesa! 


Sono stata contenta delle svolte e dei risultati che ho duramente ottenuto. E’ vero, ho fatto fatica, forse più del solito, perché credo che quando ci si ‘veda’ male o ci si senta troppo soli (senza nessuno accanto che possa capirti, sostenerti ed incoraggiarti nelle difficoltà) il percorso diventi complesso. Ma nulla è impossibile, e se credi di avere il coraggio e la forza per andare oltre certe paure e provare ad affrontarle, scoprirai anche quanto grande possa essere il tuo animo e quanta forza si rispecchi nella tua personalità. SOLO CHI LOTTA, PUO’ OTTENERE QUALCOSA. E solo chi abbia intenzione di cambiare davvero, può sperare di guadagnare risultati diversi.

venerdì 21 aprile 2017

Aggiornamenti importanti e nuovo piano alimentare!

Eccomi qua, cari lettori e care lettrici! Tornata dopo una decina di giorni a scrivere su carta le novità di queste ultime settimane. Non che ci siano chissà quali cose da raccontare, ma mi faceva piacere condividere i piccoli progressi anche con voi, specie quelli più recenti.

Ieri mattina, proprio dopo aver fatto colazione ed aver portato la macchina a fare la revisione (che seccatura, e che freddo che era! 5 °C in pieno aprile, possiamo crederci? J ) sono stata dal mio carissimo nutrizionista. Come già saprete da Istagram, ero in preda ad aspettative ed alla voglia di ottenere risultati più che soddisfacenti, come riconoscimento dell’impegno investito in tutto questo mese; mese in cui ho portato avanti un’alimentazione sana, bilanciata ma anche appagante. Credo infatti, che per definire uno stile alimentare, non si debba né soffrire per mancanza di cibi che ci possano permettere di trovare piacere, né allo stesso tempo abbuffarsi di schifezze ed evitare altri importanti nutrienti. Il giusto equilibrio sta nel mezzo, ed io, giorno dopo giorno, sto tentando di raggiungerlo.

Ma passiamo alla visita: nonostante dall’inizio del mio percorso abbia preso qualche kg, e nonostante abbia fatto fatica ad accettarlo, speravo in cuor mio che derivasse anche da un aumento di massa grassa. Invece no. Aldilà della frutta secca spesso incrementata, della passione irrefrenabile e del conseguente consumo di formaggi, ho messo su altra massa magra. Ebbene, la disponibilità di D,  mi ha portato a ricevere la ‘botta’ in maniera migliore rispetto alle volte precedenti; di solito, quando mi allontanavo da lì se le mie attese non avevano ricevuto una replica positiva, mi buttavo giù e cominciavo a versare lacrime su lacrime. Ieri invece, ho trasformato la rabbia in qualcosa di meglio.

Uscendo dal suo studio infatti, avevo in mano nuove dosi, nuovi riferimenti per le giornate di allenamento (quello che desideravo, da che le precedenti grammature non mi bastavano più – ed ormai, visto il cambio di mentalità che penso di aver fatto, credete che voglia soffrire la fame? Anche no. Se qualcosa non basta, è giusto aggiungere dell’altro. Che senso ha stare con i crampi allo stomaco o svegliarsi alle cinque di mattina in attesa che arrivi alla svelta l’ora per far colazione?). Quei riferimenti che gli avevo chiesto, e che mi permetteranno forse, alla prossima BIA, di verificare un incremento di grasso corporeo.

(Pancake di albumi e fragole fresche - Per la ricetta,
consultate il mio profilo Istagram 'greeneyes_a')
Non ho perso tempo. Ho cominciato subito a mettermi in moto per ampliare la mia alimentazione arricchendola di nutrienti durante la giornata e senza pensieri mi sono cucinata dei pancake per merenda, (pur essendo incerta sulle quantità di albumi, da che non le avevo ancora tra i ‘riferimenti’), dettata dall’istinto e dalla tentazione. E mai come ieri pomeriggio, nel prepararli, mi son sentita più LIBERA.
Libera di assaporare la vita. Libera di acquisire più energia. Libera di aggiungere quei 50 gr in più di carboidrati alla mia nutrizione per le sessioni di Workout.

Oggi tenterò di arrivare a quei 280 gr di carboidrati che spero di raggiungere, e la prossima settimana arriverò ai 300 che abbiamo stabilito durante le giornate di allenamento.
Potrò avere delle piccole cadute, degli inciampi di percorso, ma so cosa voglio e prima o poi taglierò quel traguardo.

Tante volte non riusciamo a superare certi ostacoli, perché non abbiamo il sostegno di chi possa fornirci indicazioni adatte per il nostro cambiamento.
E tante volte scegliamo di frenare il coraggio davanti alla paura, piuttosto che affrontarla.

Trovate una persona che vi supporti, che si renda disponibile per trascrivervi tutte le indicazioni di cui avete bisogno. Per me, D. è stato una mano santa. Non soltanto dal punto di vista alimentare, ma anche umano.
Mi ha permesso di valutare le situazioni con occhiali diversi, e senza i suoi suggerimenti, probabilmente, ancora oggi brancolerei nel buio. Non credo che siano tanti i professionisti a garantire la chiarezza, la gentilezza e la capacità di ‘ascoltare’ come ha saputo fare lui. Per questo, a chiunque si trovi in zona e voglia avere una ‘chiave’ diversa per leggere certe problematiche, suggerisco di contattarlo. Non rimarrete delusi, credetemi.
Vi lascio qui il suo sito di riferimento…


Importante è anche tener fede ai propri obiettivi settimanali o mensili, senza perderli di vista. Non sempre abbiamo la possibilità che una voce esterna ce li ricordi, per cui suggerisco di riportarli su carta e custodirli sempre con voi.

I miei, dopo la valutazione corporea e nutrizionale di ieri, sono i seguenti:

- Bere di più (arrivare almeno ad 1,5 l di acqua al giorno)
- Mangiare alimenti meno ricchi di sodio (per diminuire la ritenzione)
- Prediligere il pesce fresco anziché quello in scatola (eccetto il salmone, che non amo se non confezionato)
- Raggiungere la dose di frutta secca giornaliera, indipendentemente dai grassi provenienti dal formaggio o da altri alimenti 
- Mangiare meno cioccolata 


E ricordate: a contare davvero è l’approccio con cui scegliamo di incontrare certe anime; è pur sempre sbagliato aspettare che siano loro a risolvere certi ‘disturbi’. In realtà, sia i medici, i biologici, gli psicologi o chiunque si trovi a ‘lavorare’ con la mente umana, possono AIUTARCI se noi vogliamo ESSERE AIUTATI. 

Ary 

martedì 11 aprile 2017

La famosa 'prova bilancia' e nuove modalità per affrontarla!

Troppo spesso nella vita tendiamo a focalizzarci su ciò che ci manca e su quel che non ci permette di stare bene, piuttosto che sui risultati ed obiettivi che abbiamo raggiunto, conquistandoli con una fatica non indifferente, tempo indefinito e magari, dopo un breve ma triste periodo di solitudine.

Ci lasciamo attirare dalla paura del rischio, evitando di mettere in pratica nuovi comportamenti (quelli che oltretutto, potrebbero favorire una crescita ed un benessere mai raggiunto). L’adozione di schemi appartenenti alla “comfort zone” è all’ordine del giorno; così come frasi “Io non ho paura, perché so cosa mi aspetta” che ci garantiscono di sottovalutare o sopravvalutare qualcosa, qualcuno, e magari anche noi stessi.

Ma nulla, come amo ricordare, è tanto scontato.
Facciamo un banale esempio aggrappandoci alla mia esperienza di vita: quella relativa al mio atteggiamento alimentare di adesso.

Settimane fa, come ho ampiamente descritto in uno dei precedenti post (e se non lo avete letto, fatelo J! – non è un obbligo, ma serve per conoscere a fondo la storia e le modalità con cui ho ingannato certe ‘trappole’ derivanti da un DCA) ero particolarmente in tensione il lunedì sera, in vista di ciò che PENSAVO DI ASPETTARMI la mattina successiva.
Ogni martedì, mi alzavo dopo una notte insonne o priva di quiete, stretta dalla morsa del nervosismo e della pretesa di conoscere chissà che cosa. Dentro di me avvertivo l’esercizio turbolento di due forze contrastanti: da un lato, la voglia di verificare un numero differente da quello passato (e registrato su una bilancia che ripeto, fornisce informazioni troppo generiche senza i relativi elettrodi ed esami appropriati fatti opportunatamente presso uno studio di un nutrizionista), dall’altro la smania di rimanere sempre lì, tra benessere e malessere.
Contradditoria la mente umana, eh? Per non parlare dei suoi desideri o di quelli che Freud chiamava ‘Istinti’.

…Ma stamani è accaduto qualcosa di diverso.
Pizza del sabato sera con bufala e verdure
grigliate - Serata stupenda in compagnia
della mia famiglia! 💓
Come ieri sera.
E come i giorni prima.

Già da domenica, dopo essermi sfondata di pizza, aver trangugiato gelati, aver perduto il conteggio della verdura ed in parte anche della frutta (cosa che non riuscivo ad allentare per paura degli zuccheri), acquistato cibi grassi come stracchino ecc., non avvertivo alcun senso di colpa; i miei pensieri non volavano al martedì con l’idea “oddio, chissà che numero uscirà fuori”, ma anzi, dentro di me si ripetevano frasi d’amore e consolatorie come quella che segue:

“Ary, prima che giunga il momento della prova 
Gelato domenicale - mangiato senza
alcun senso di colpa

bilancia preparati psicologicamente a cogliere ogni risultato che arriverà. Sia perché ti stai impegnando e pure tanto, sia perché hai il ciclo mestruale e potresti essere salita di qualche etto o poco più senza che questo sia effettivo. Non mollare, ascoltati, il corpo non è stupido. Brama ciò di cui ha realmente bisogno. Per distinguere questo dal capriccio momentaneo, prova a contare fino a dieci. Se dopo tale conteggio hai ancora VOGLIA di quell’alimento, conceditelo senza troppe paranoie. La perfezione non esiste, oltre ad essere noiosa. E noi siamo umani, e come tali IMPERFETTI.”

Un 'Arianna' stanca
ma felice dei risultati raggiunti!

Mi sono sentita con l’animo in pace.
Al mio risveglio, stamattina, mi sentivo incline a valutare ogni cosa: dalla quantità di acqua presente nel mio corpo (purtroppo ahimè, bevo poco e risulto male idratata, anche se sto cercando di migliorarmi) alla percentuale di massa grassa. Ho comprato tempo fa una bilancia apposita: che mi permettesse di considerare (sempre con le ‘pinze’) certi parametri attraverso un sistema simile a quello prodotto dalla BIA. Nei mesi trascorsi, ho provato anche a porre a confronto i risultati della stessa con quelli tradotti presso lo studio del mio nutrizionista, e straordinariamente erano molto vicini. Quindi mi sono fidata.
Morale della favola, sembrerebbe che il mio basale sia leggermente aumentato (sarebbe stupendo), la massa grassa anche (e non vedo l’ora di riceverne conferma il 20 aprile) ed il peso invariato.

Non sono rimasta male, non mi sono buttata giù, né mi sono detta “ah quanto sono obesa!” come avrei potuto fare un tempo per metabolizzare certi numeri. Anzi, volete saperla tutta? Sono così nella pelle di ricevere sicurezze e garanzie dal mio nutrizionista, che spero questa settimana di Pasqua passi tanto alla svelta da svegliarmi ed urlare a pieni polmoni: “EVVIVA!!! E’ GIOVEDI 20!!!! LA PROVA DEL NOVE!!!”

E non è finita qua oltretutto.
Questa settimana mi sono anche sfidata per ben due volte, guadagnando ulteriore fiducia in me stessa (ebbene sì, mettersi di fronte a determinate sfide e riuscire a superarle, vi permette di ottenere successo e autostima, provateci!).
In primis perché sono riuscita a portare la merenda in ufficio, mangiarla lì come se nulla fosse (indipendentemente dagli altri che la saltano, e che magari a differenza mia, conducono una vita alimentare più ‘normale’ scandita da tre pasti anziché da sei) e tornare operativa sulle mie attività professionali; era da tempo che desideravo farlo, ed era da tempo che rimandavo. Ma ieri ho deciso che fosse arrivato il momento, e ce l’ho fatta.

In secondo luogo giovedì dovrei andare alle Terme con mia mamma, una gita sicuramente bellissima e molto piacevole. Ammetto di essere leggermente in ansia, ma non tanto perché ‘non so cosa potermi aspettare’ o ‘non so cosa mangerò’; quelle sono ‘bufale’ ormai, dato che conosco l’ambiente, conosco il bar ma non conosco CIO’ CHE MI ANDRA’ QUEL GIORNO, ed è questa la cosa stupenda! Vivere a giornata e non più con la programmazione del domani.
Tuttavia, ciò che mi porta a riflettere è una semplice domanda: “riuscirò a mangiare abbastanza?” (e lo scrivo con il sorriso J , convinta che un ‘ieri’ non sarei mai stata capace di simili quesiti).
‘Se anche non fosse, avrai sempre il giorno dopo per recuperare!’ – Ecco, la voce della mia coscienza.

PS. Oggi dopo essere rientrata a casa dal lavoro, i miei meccanismi psicologici deviati mi davano l’ispirazione ad allenarmi, anche se non era il giorno di Workout. Ma poi la razionalità è sopraggiunta: ‘Ary, lo farai domani. Datti tempo per riposare e non cercare di imitare chi si affanna e si lamenta di non avere TEMPO o MODO di prendersi cura di sé e dei suoi interessi. Il mondo è più che un paio di muscoli. Hai tanto da coltivare, l’amore che avverti nel tuo profondo ad esempio. Affonda lì le tue radici, vale molto più di qualsiasi SQUAT in aggiunta.”

Ok, detto questo, passo e chiudo.

Spero di non avervi annoiato.

mercoledì 5 aprile 2017

Respirando la libertà

In questa giornata di sole, vorrei semplicemente scrivere in merito alle sensazioni che ho avuto modo di percepire questo martedì. Come ben saprete dalle letture precedenti, si tratta di una mattinata un po’ particolare (se non altro, tersa di leggere ansie ed aspettative più che elevate da parte mia, mosse dall’esigenza di verificare il mio peso corporeo sulla bilancia; bilancia, che ad oggi per me significa tutto e non significa niente. Ciò che conta in termini effettivi, è infatti il risultato della BIA da valutare direttamente nello studio del mio nutrizionista, con tanto di esame della massa grassa e di quella magra).

Obiettivo ultimo del mio stile alimentare, non è oggi soltanto quello di incrementare la Body Fat, ma anche dirigersi verso l’ascolto delle ‘voglie’ e delle necessità richieste dal corpo: ‘desideri un gelato? Mangiatelo. Non rimandare a domani, perché quel domani potrebbe diventare il giorno dopo, e poi quello dopo ancora… e se non sei nemmeno tanto fortunata, sfociare nella frustrazione con relative abbuffate dovute ad un soffocamento dei bisogni’.
E’ così che mi parlo, certa che ANCHE e SOPRATTUTTO le parole che noi stesse ci rivolgiamo siano ESSENZIALI.

Proprio ieri, dopo essere risalita su quella macchinetta che fornisce dei numeri generici e poco specifici (nemmeno giocassimo a tombola!) , ho potuto ricever conferma dell’ennesimo incremento corporeo: ero giunta al traguardo di quel kg in più, il secondo dopo due mesi da quando mi sono spinta ad intraprendere questo straordinario cammino rieducativo verso la nutrizione.

Essendo laureata in Scienze dell’educazione e della formazione, è fondamentale per me accertarsi che i nostri pensieri siano giusti, e siano volti a guidare comportamenti OTTIMALI e diretti al BENESSERE. Quanto spesso ci facciamo prendere dalle angosce, dalle ansie o da banali preoccupazioni tanto da essere travolti da un forte stress emotivo? E quanto questo può andare ad interferire con le normali attività lavorative, relazionali, ecc? Pensiamoci, e riflettiamo anche se ciò che stiamo facendo e COME lo stiamo facendo sia meritevole di un proseguo.
Il mio ex Prof. di Pedagogia generale ha sempre sottolineato l’importanza di interrogarsi; arrivi ad un punto del tuo cammino in cui se qualcosa non si muove, è più che utile chiedersi se siano i mezzi a dover essere cambiati; a volte occorre rivedere tutto, dal principio alla fine. Altre invece, basterà soltanto riorganizzare le modalità di affrontare un evento. La stessa cosa, letta con ‘occhiali’ diversi, può condurre a risultati totalmente DIFFERENTI.

Torta di Pasqua al formaggio 
Ecco perché dopo aver ricevuto la ‘batosta’ di quel kg in aggiunta, mi sono presa del tempo per razionalizzare ed elaborare il tutto: sono scesa a far colazione, prediligendo solo ed esclusivamente ciò che potesse appagare in quel momento sia mente che palato: le coccole e tale atteggiamento amorevole verso me stessa, mi hanno portato a sorridere di nuovo ed a sentirmi pronta a mettermi alla prova l’ennesima volta. Non ho ridotto nulla, né diminuito quantitativi, ma anzi, ho sussurrato frasi dolci e profonde per convincermi che ciò fosse tutto benefico: ‘Non starò alle dosi precedenti, ma alle mie e sebbene siano in più rispetto a quelle che ho in dieta, preferisco tenermi questo kg in più piuttosto che soffrire la fame. Perché voglio ascoltarmi, e perché voglio amarmi.’



Il giorno successivo, addirittura, sono riuscita ad integrare un prodotto alimentare che non inserivo da anni tra le mie abitudini alimentari: la torta di Pasqua al formaggio. Ci credereste a sentirmi dire che non ho nemmeno diminuito il dosaggio nel sostituirlo al pane?

Di solito ad alcune può far paura l’idea di un alimento non propriamente sano; io sono riuscita invece sia a mangiarlo con estremo gusto, sia a mantenere le stesse grammature di frutta secca per tutta la giornata. E vi dirò di più: durante la merenda, mentre mi deliziavo con uno dei migliori Yogurt al pistacchio e dei biscotti, ho inviato un messaggio vocale a mia mamma, dicendole che nell’attimo in cui compio certe scelte, dimentico i sensi di colpa e le grammature; non penso più al pasto successivo, perché è in quell’istante che sento di nuovo il profumo di libertà.
La cremosità di uno yogurt intero (che in precedenza mi spaventava), unita alla prelibatezza degli Oswego e di una mela verde, mi ha fatto capire quanto certe catene e determinati labirinti mentali siano assurdamente inutili.
Meglio VIVERE di grassi in più e GODERSI LA VITA ,piuttosto che immergersi e restare aggrappati ad un mondo fatto di PRIVAZIONI.



La scelta spetta a te. Io anche oggi ho scelto. Ho scelto di amarmi. E tu?