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venerdì 26 maggio 2017

SFIDE SETTIMANALI - Alleniamo la nostra mente a 'scegliere' per soddisfare le voglie!

Come promesso dai post precedenti, vi riporto qui uno strumento utilissimo per qualunque percorso alimentare. Un mezzo che mi ha aiutata a far diventare spontanee, quelle scelte che un tempo erano meccaniche.

Spero che possiate utilizzarlo al meglio (per saperne di più, visualizzate i topic sottostanti).

Trovate il file qua di seguito: CLICCA QUA PER SCARICARE IL FILE


PS. Ad oggi non lo adopero più, mi sveglio la mattina e scelgo in base alle voglie ed ai miei 'riferimenti' (per quel che concerne le grammature, che variano molto da giornata di allenamento a quelle di 'rest'). 

Per ulteriori informazioni, resto disponibile su Facebook o per email.

sabato 20 maggio 2017

Ogni paura può essere superata. Basta impegno e volontà!

Prepararsi psicologicamente a qualcosa: che sia un evento, un incontro importante o anche una semplice uscita ritenuta ‘straordinaria’ rispetto alla nostra routine; quante e quanti di noi cerchiamo di farlo, incappando spesso in paure e titubanze che poi si rivelano essere esclusivamente paranoie? E quante persone riescono ad andare oltre per cercare di vivere esperienze che richiedono una buona dose di coraggio, affrontando così la paura di mettersi in gioco?

C’è chi rinuncia in partenza, chi lo fa a metà strada, e chi invece non si arrende nemmeno dopo l’ennesimo tentativo. 

Volessi classificarmi in una di queste tre categorie, credo di rientrare principalmente nella terza: determinazione, costanza e fiducia sono qualità che a dispetto degli innumerevoli difetti ( J e ringrazio il cielo di averli, altrimenti non sarei unica al mondo come tutti/e voi!) mi permettono di far leva sulla  volontà che alberga nel mio cuore, in un percorso tanto vasto quanto complesso come quello alimentare e psicologico che sto facendo.

Io, sulla sinistra. Daniela, in red dress.
Diversi giorni fa, io ed una delle mie amiche più care, abbiamo deciso di tornare in discoteca dopo tanto tempo; la mia mente vacillava tra le ansie tipiche di una ragazza insicura e con poca autostima (“nessuno potrebbe apprezzarmi, perché sono ‘cresciuta’ e si denota anche dai lineamenti del volto, dal fisico che non riconosco più, dalle piccole rughette che iniziano a comparire sulla pelle…non porto più una 38, ho l'addome più formato...; e se anche qualcuno dovesse farlo, saprei reagire nel miglior modo possibile senza danneggiarmi? Un tempo un complimento, in condizioni peggiori ma sempre in uno stato di non completo benessere, mi convinceva che il mio fisico andasse bene in un certo modo per piacere. Oggi sto cercando con ogni leva di togliermi dalla testa determinate convinzioni, e spero che quel qualcuno anziché distrarmi da tali obiettivi, mi supporti evidenziandoli meglio” ) e l’entusiasmo di riabbracciare quei posti con la compagnia migliore che potessi avere al mio fianco.

Sono umana, e come tale anche io posso avere dei piccoli inciampi: ma la cosa fondamentale non è tanto trovarsi davanti ad un ostacolo, quanto il comportamento che si manifesta di fronte ad esso. 
Ho leggermente ristretto le dosi dei carboidrati durante la giornata, e mi sono detta che il giorno successivo non l’avrei rifatto. Così è stato per fortuna, poiché i sensi di colpa iniziali che subentrano nell’attimo di ‘ritorno’ al piano alimentare completo, sono stati spostati dalla soddisfazione e dal gusto di mangiare alimenti che mi facessero sentire pienamente appagata. Poi alcuni dicono che la cucina sia soltanto uno sciocco passatempo…. Bè, come ho detto più volte, la realtà è ben diversa a seconda degli ‘occhiali’ che scegliamo di indossare! Ed in questo gli affetti più cari o le persone a noi più vicine, possono certamente darci un grande sostegno.
Bando alle chiacchiere, passiamo a raccontare la serata.

Dopo aver ‘bruciato’ le lampadine della macchina ed essere state costrette a chiedere aiuto (mancava solo questa per iniziar bene la serata!);
Dopo aver ballato ininterrottamente al ritmo di ‘Despacito’ (Daniela, se mi leggi, sappi odio quella canzone J!) ;
Dopo essersi nuovamente misurate con i modi poco galanti e carini di alcuni corteggiatori, è successo il fattaccio.
Un ragazzo (probabilmente poco sobrio) per fermarmi in mezzo alla pista, mi ha afferrata con un braccio, e nell’esatto momento in cui stava per pronunciare qualcosa di rumorosamente fastidioso e senza alcun significato (almeno credo!), ha cominciato a dichiarare più volte che fossi troppo SECCA.
Inutile dire che dopo averlo strattonato per ‘liberarmene’, me ne sono andata e con la mia best ci siamo fiondate di nuovo sotto le luci e le note vivaci della sala.

Confesso di esserci rimasta malissimo, non tanto per il commento, ma di come ancora una volta abbia avuto la prova della mia estrema fragilità. Non sono brava a ferire gli altri esattamente come loro fanno con me, poiché ciò che può essere sinonimo di debolezza per la sottoscritta, può essere futile per qualcun altro. Ma davvero, è stato terribile. Mi sarebbe piaciuto tuffarmi tra le braccia del mio fidanzato (che attualmente non ho) per avvertire un senso di protezione mancante. 

Aldilà di questo, sono ugualmente soddisfatta per essermi esposta uscendo così dagli 'schemi', per non aver ridotto ulteriormente le quantità di alimenti nella giornata odierna (solo per un post serata, o per delle parole messe male in una frase di poco conto), e ringrazio anche chi, attraverso  Istagram, riesca a farmi sentire speciale comunicandomi espressioni di calore come “Mi piacerebbe avere metà della tua forza”.
A quelle stesse ragazze voglio dire una cosa: Non credo di essere forte, ma sono convinta che la decisione di volersi bene e di amarsi possa permetterci di apparire delle grandi guerriere come mai lo siamo state prima d’ora.

Tra una decina di giorni avrò la BIA, e come sapete è qualcosa che temo non poco: sia perché le mie aspettative sono molto elevate; sia perché durante l’attesa avrei la necessità di un sostegno morale da chi mi voglia davvero bene. E con questo non intendo ‘Dai, continua a mangiar grassi e vedrai che i risultati arriveranno!’ oppure ‘Hai mangiato? Cosa hai mangiato?’ (Quesiti che mi fanno salire una sensazione di nausea incredibile e di disgusto per chi li pronuncia: gente ignorante convinta che i problemi o le ombre di un DCA si risolvano esclusivamente attraverso il cibo, quando c’è di più. MOLTO DI PIU’).
Mi auguro con tutto il cuore di portare avanti il mio impegno, di riuscire al meglio e nei limiti del possibile, ma soprattutto da qui ad allora, di ascoltarmi in fatto di SCELTE esattamente come sto facendo fin’ora.

Vi terrò aggiornate.
Un abbraccio affettuoso. 

sabato 6 maggio 2017

Un punto di arrivo sempre più vicino

Caro diario,
(oggi vorrei iniziare così il mio scritto – come se fosse una semplice valvola di sfogo)
da troppi giorni ti ho abbandonato, e mi dispiace. Ma allo stesso tempo tale decisione mi rende motivata a guadagnare maggiore felicità: questo perché meno si avverte il bisogno di raccontare le proprie fragilità, gli scoraggiamenti, le difficoltà e le paure, più si dipana nel mio animo la sensazione di libertà assoluta.

Ho trascorso delle giornate di alti e bassi, proprio come la settimana scorsa, ma anziché abbattermi ed adottare comportamenti malsani, mi sono detta di trovarvi una spiegazione e cercare di sopravvivere davanti a tante piccole ‘crisi’. Ho una giornata no? Perché ripiegare e creare collegamenti con ciò che dovrebbe avvenire nelle mie scelte alimentari? Cosa c’entra il nutrirsi con il sentirsi inadeguati in merito al lavoro o alle relazioni sociali?

Mi piace pensare e ripetere spesso, che le PAROLE con cui scegliamo di cullarci e le modalità attraverso cui ci ASCOLTIAMO siano ESSENZIALI per un percorso rivolto al benessere (di qualunque natura sia – alimentare, psicologico, professionale, ecc.); non a caso, maggiore sarà la nostra disposizione ad (auto)criticarci, più evidente sarà la nostra tendenza ad (auto)distruggerci.

Per fare un comune esempio, ieri mattina mi sono fatta qualche scatto per un ‘Body Check’, e li ho confrontati con quelli di un paio di mesi fa. Non mi piacevano le mie gambe, i miei quadricipiti, e per di più mi sono messa pure a misurarli con il metro: 7 cm in più rispetto a quando ero profondamente malata. Ma cosa significa? Grasso? Ciccionaggine? No di certo. Significa VITA. Significa SALUTE. Significa AMARSI.
Solo che non riuscivo a prenderne consapevolezza…e durante il resto della giornata, mi sono sentita inadatta a fronteggiare qualsiasi cosa. Giusto nel creare un progetto lavorativo insieme ad un collega, ho avvertito una certa sensazione di utilità, ma gli eventi sono nuovamente mutati nell’ora della merenda. L’ho fatta, certo (non la salto MAI, e non sarebbe nemmeno giusto a meno che il mio corpo non mi trasmettesse sensazioni di dolore, sazietà, e via dicendo..) prediligendo uno degli snack che adoro di più à gallette di riso integrali con petto di tacchino e burro di arachidi!; tuttavia, non avevo ancora decongelato la mia porzione ideale di pane per la sera. Ero incerta se attenermi ai grammi del ‘mio’ piano o a quelli del mio nutrizionista, ma dal momento che non me la sono sentita di aumentare le dosi come mio solito (e forse le avrei anche diminuite), ho suggerito alla mia mente (in quel momento offuscata da percezioni distorte) di rispettare i riferimenti di chi mi avesse preso in ‘cura’.
E per quanto la decisione sia stata difficile (in particolare leggendo e notando alcune ragazze che in vista dell’estate cominciano adesso a tagliare i carboidrati – quando secondo me, e ripeto SECONDO ME, sbagliano per ovvie ragioni metaboliche) credo di aver preso quella MIGLIORE per me.
Stamani invece, nonostante sia nel 'periodo di picco ormonale assoluto' come ogni mese, mi sono guardata e riguardata per bene, ed ho apprezzato ciò che vedevo allo specchio. 
Sono stata felice di questo grande passo, e sono altrettanto contenta di condividerlo con voi che mi leggete. 

Se penso a 3 anni fa, quando seguivo già un percorso terapeutico per sbloccare il meccanismo di abbuffate compulsive in cui ero caduta (BED), e dovuto sicuramente al circolo di restrizioni (non solo in termini quantitativi, ma anche per quel che riguarda la soddisfazione del palato) mi rendo conto di come un mio pranzo, ad oggi, abbia le stesse quantità di carboidrati complessi che assumevo in un giorno.
è Confrontarsi con il passato non deve servire per tornare indietro su passi già fatti o su strade già percorse, ma per conoscere i passaggi e le soluzioni che ti abbiano permesso di arrivare fin qui. Per di più, fermarsi e riflettere, anche dopo un leggero inciampo, può servire per focalizzarsi nuovamente sugli obiettivi da raggiungere e sui traguardi da tagliare.

Non commettete il terribile sbaglio di restringere le dosi (come ho fatto in passato, e come ho rischiato di fare anche questa settimana – senza successo, per fortuna) se vedete un leggero aumento iniziale sulla bilancia; se vi sentite gonfie o create mentalmente parlando, delle immagini sbagliate del vostro corpo.
Lasciatevi guidare dalla razionalità, dal buonsenso e dalla creatività in cucina! Variare molto e sperimentare ricette gustose, colorate, brillanti ed ispirate, possono accendervi l’entusiasmo di portare avanti un viaggio terso di paure e di limiti come questo. 
E’ normale arrivare ad un punto in cui vi chiediate ‘Ma sono sempre io? Anche in un fisico che non riconosco più?’ ma è FONDAMENTALE la risposta che formulate per le successive conseguenze.
Potete scegliere, SEMPRE. Anzi, come spesso afferma mia mamma: POTETE TUTTO.

PS. Prossimamente, credo che pubblicherò una tabella settimanale che mi ha aiutata non poco a fronteggiare di volta in volta, certe piccole paure: una pizza differente da quella vegetariana, una brioche al mattino anziché i cereali, uno yogurt intero a dispetto di quello greco, ecc. Questo perché, certe 'decisioni alimentari' che prima dovevano appositamente essere pensate e programmate, ora mi appaiono spontanee. Ma per arrivare a ciò, mi sono imposta degli obiettivi quotidiani, mettendocela tutta per raggiungerli. 
Non credo sia possibile pensare al domani, se prima non STIAMO e non VALUTIAMO le scelte che ci offre il presente. Il qui e l'ora, per intenderci. 
Non mi è stato fornito da nessuno, e ci tengo a precisarlo, è soltanto uno strumento che ho progettato io di mia iniziativa per me e per facilitare il superamento di alcuni blocchi psicologici. Se può servire a qualcuno, almeno, sarà reperibile online. 
Nel caso non riuscissi a renderlo accessibile, sarà a disposizione per CHIUNQUE voglia riceverlo per e-mail.