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martedì 28 febbraio 2017

Qualcosa può sempre migliorare...

La mia colazione di un martedì qualunque,
ma un martedì ugualmente speciale
Le giornate "difficili" esistono per tutti. Quel che fa la differenza, tuttavia, è come una persona SCEGLIE DI AFFRONTARLE. Ho già ripetuto più volte questo concetto, e mai mi stancherò di sottolinearlo, sia per gli altri che per me stessa. 

Stamani mi sono svegliata piuttosto bene, dopo otto ore di sonno alle spalle (accipicchia, una piccola ghiretta in letargo 😎!!!). Pronta per cercare raggi di luce in un triste e cupo martedì invernale. Eppure, una parte di me tentava di condurmi là dove i pensieri si fanno malinconici ed angoscianti; quegli istinti di "morte" (per riprendere, "psicologicamente parlando" i termini Freudiani) che si scontrano con quelli di "vita". Le stesse tendenze autodistruttive che non permettono all'individuo di conservarsi, né di perseguire il piacere benefico. 
Confesso: avevo paura. Paura della prova che mi aspettava, anche se conoscevo già dentro di me la risposta. Non c'era un reale timore o rischio di cambiamento drastico in questo breve lasso di tempo trascorso dall'ultimo "test". Tuttavia, il risultato ottenuto è stato più che soddisfacente: non credevo di riuscire a mantenere il kg acquisito nel giro di questi venti giorni! Sono stata contenta, e soprattutto appagata dalla predisposizione mentale che ho mantenuto in queste ultime settimane. La capacità di fronteggiare un evento, sia drammatico che apparentemente impressionante, definisce in modo ulteriore il nostro carattere, il coraggio e la determinazione; caratteristiche queste, che possiamo ricondurre ad un unico termine: RESILIENZA.

Tornando indietro nel tempo con la memoria, mi viene da pensare che poco fa avrei vissuto il momento del "peso" come un qualcosa di ragguardevole, di terribile che mi faceva trasalire. La visione dell'etto in più poteva mandarmi in paranoia, tanto da farmi attingere a comportamenti restrittivi per le giornate successive (come se il nostro corpo non fosse soggetto a cambiamenti o a modifiche fisiologiche dipendenti e non dalla nostra volontà). Tanto spesso mi è capitato di leggere di ragazze che si pesano ogni giorno (addirittura dopo aver mangiato una pizza!), e che chiedano come mai i kg non siano invariati. Ma prima di rispondere a questo, io rifletterei su un altro quesito, ben più importante: Che senso ha, in termini di miglioramento (del vostro stato mentale) salire sulla bilancia ogni giorno? Vi produce sicurezza? Abbiamo già trattato della zona di "comfort", e se non cercate di uscire da questa di tanto in tanto, rischierete di perdervi, di sentirvi smarriti o addirittura aggrovigliati in un labirinto fatto di limiti e divieti! 

Nuovo braccialetto acquistato da Bijoux Brigitte
Concluso il mio primo impegno della giornata, ho voluto premiarmi con qualcosa di gratificante. Non aspetto più applausi dall'esterno, mi piace farmeli da sola e sentirmi apprezzata con semplicità. Ecco che ho indossato il miglior capo d'abbigliamento, raggiunto una panetteria dove ho fatto piccoli acquisti, e mi sono preparata rientrando a casa il mio pranzo preferito; non solo, nel tardo pomeriggio, mi sono pure regalata un nuovo braccialetto! 

Durante il tragitto, non facevo altro che ripetere dentro di me "Brava Arianna, stai portando avanti i tuoi obiettivi nel modo giusto. Continua così, e vedrai che risultati!". 

E così come mi sto impegnando in questo campo, presto lo farò anche sul lavoro, cercando qualcosa di più affine alla mia personalità, in cui possa investire le mie energie e conoscenze psicosociali. 

domenica 26 febbraio 2017

Un bellissimo sabato pomeriggio


Ah! che bellezza svegliarsi la mattina con i primi raggi di sole! Con quello splendore che filtra impertinente dalla finestra ed illumina tutta la tavola del salotto. E tu, ancora assonnata, te ne stai lì a godere di quelle preziose risorse che la vita ti offre senza chiedere niente in cambio.

Sembrerebbe quasi una poesia o una scena da film, in realtà è proprio la VITA. La bellezza della VITA. Spesso ci soffermiamo sul dolore e sul dovere, più che sul piacere. Ci affanniamo per rincorrerlo quando basterebbe così poco per sentirsi pienamente soddisfatti ogni giorno; per trovare quel briciolo di felicità nascosta nel semplice scorrere del quotidiano.

Vi faccio un esempio banale..
Ieri pomeriggio, con mio babbo sono andata a fare un salto ad un Centro Commerciale (i "Gigli"), nonostante non avessi prerogative o precisi acquisti da compiere. Abbiamo trascorso ugualmente un piacevole viaggio, parlando, confrontandoci, scambiando idee ed opinioni che mi hanno permesso di entrare in contatto con lui, cosa che non avveniva da un pò. Ci siamo detti quanto sia fondamentale per le persone scegliere chi avere accanto: dopo una lunga serie di delusioni e di presa di consapevolezza, sono riuscita a concludere che se da un lato la famiglia ed i parenti non si possono scegliere, gli amici sì. Ecco perché è fondamentale se non ESSENZIALE circondarsi di chi ci fa star bene. Di chi ci possa aiutare a stare ancora meglio con una parola, un gesto, uno sguardo, o magari anche un attimo di profondo silenzio. Tra amici infatti, non si dovrebbe avvertire l'obbligo di trascorrere necessariamente serate in un certo modo (ognuno del resto, ha le sue preferenze), né quello di comunicare per forza; Apprendimenti questi, che ho guadagnato nel mio duro lavoro di "lotta/conoscenza" e nell'affrontare certe "sconfitte" (lo riporto tra virgolette, poiché nessuna sconfitta vera ti lascia tanto valore, tanti privilegi e tante ricchezze).
Un percorso di shopping senza mete premeditate, è diventato un itinerario speciale di riconoscimenti, baratto di concetti e teorie che ci hanno permesso di stringerci in un abbraccio affettuoso e profondamente sentito.
Pizza con funghi porcini e bufala

Una volta rientrata, abbiamo voluto prenderci una pizza come soliti fare il sabato sera.



Incredibile ma vero, anche in questo penso di aver guadagnato coraggio e miglioramenti nel trascorrere del tempo. Se penso a tre settimane fa, quando per "uscire dalla routine" o dagli schemi abituali fosse per me molto impegnativo, tanto da ridurre le dosi di carboidrati e di grassi durante il corso della giornata o da saltare addirittura la colazione, adesso è diverso tempo che non lo faccio più. Mangiare biscotti e cereali lo stesso giorno, un piatto di carne con del pane o delle gallette a pranzo per poi continuare nei pasti successivi (6 nel mio caso, per chi volesse saperne di più) con questa benefica cadenza, rientra nella mia normalità. Pare difficile da credere, ma è così. Se vogliamo infatti che un comportamento straordinario, occasionale ed anche spaventoso per certi aspetti possa diventare un'abitudine spontanea, è DOVEROSA la ripetizione. Abbandonate il pensiero che un pasto fuori casa debba esservi "permesso". Voi avete il permesso di essere felici, di concedervi tutto ciò che volete, scegliendo il BENE e non il male.
La mia colazione della domenica mattina: anche dopo
una serata di pizza e fritto, non ci rinuncio più.

Cos'è bene per voi? Cos'è BENEFICO soprattutto?
Me lo sono chiesta spesso, ed altrettanto di frequente sono riuscita a darmi delle risposte.

Per un lungo periodo il mio bene ha rappresentato non uscire con gli altri, ma dedicarmi esclusivamente a me stessa. Successivamente, ed anche oggi, il mio bene è inseguire gli istinti a patto che rimangano fedeli ai miei obiettivi ed a quelle che ho "impostato" mentalmente parlando, come priorità. Non intendo perdere TEMPO, ci lamentiamo a volte perché non ne abbiamo a sufficienza. Bene. Se ho chiesto di smettere di lavorare per un pò (scelta conscia e molto audace), non utilizzerò di sicuro questo momento per fare ciò che facevo prima, ma per portare avanti queste nuove attitudini che mi consentano di vedere il mondo di nuovo a colori.

Uscite dalla vostra gabbia dorata! Fate un passo in avanti, anche se credete di non riuscire. Sono convinzioni sbagliate, e spesso nemmeno associate ad un motivo ragionevole. Provate a distruggere il cerchio ed i confini che avete delimitato e buttatevi! Buttatevi con il cuore aperto e la mente sgombra, e se per caso qualcuna o qualcuno di voi non pensasse di averla, state tranquilli... è soltanto a piccoli passi che si ottiene qualcosa. L'importante è convincersene, mettersi in movimento. Non rimanere statici.

Adesso vi saluto, come ogni domenica mi sono preparata un buon pranzetto a base di pasta ripiena. Ebbene sì, ho "scandito" dei giorni della settimana in cui inserire una gratificazione che sia qualcosa in più rispetto al solito. Banale, dite? Assolutamente no. Mi ha aiutato e non poco a lasciarmi andare. Provateci anche voi....
(Per saperne di più, vi lascio la mia casella e-mail: ariannaminozzi1989@gmail.com      Utilizzatela per chiedere informazioni che possano aiutarvi, e non per sentirvi annientati o "meno rispetto a". Il mio blog nasce anche con l'intento di diffondere MEZZI e STRUMENTI per affrontare determinati timori e preoccupazioni, per cui da pseudo scrittrice ed educatrice, resto a vostra completa disposizione).




giovedì 23 febbraio 2017

Cadute, ma combattute con grinta

Oggi è stata dura. Ma veramente, veramente, dura. Dal primo momento in cui ho aperto gli occhi, ho percepito una sonnolenza indescrivibile, dovuta alla notte trascorsa in bianco tra incubi ed ansie di vario genere.

Dopo aver portato a termine le incombenze abituali, ho cominciato a ripetermi “questa giornata può avere una svolta, tutto dipende da te”, e mi sono data come compito quello di fare qualcosa, QUALSIASI cosa che potesse risollevarla. Dirigendomi dal Decathlon, ho potuto acquistare delle barrette che amo ed usufruire delle offerte: non sarà molto ragionavo, ma adesso sono più felice.

Rientrando a casa mi sono preparata un buon pranzo a base di formaggio, riscoprendo la bontà del gorgonzola (che avevo sempre snobbato). 
Sul lavoro però, sono tornata a percepire di nuovo una malinconia acuta: è strano, non mi era accaduto nei giorni precedenti. Mi sono sentita sola, con la voglia incredibile di un abbraccio caldo dato da un uomo…dal MIO uomo (che per ora, ahimè, non esiste!). Qualcuno che riuscisse a farmi sentire speciale.
L’immagine di me di fronte allo specchio del bagno non era più quella di una ragazza in piena forma che stesse riacquistando un equilibrio, ma di una triste donna piagnucolante con i primi segni del tempo. Le critiche sono arrivate fin da subito, ma le ho fronteggiate arrivando a schivarle: “Basta Arianna. Perché devi darti addosso quando per diversi mesi lo facevano gli altri, e adesso che non lo fa nessuno ma anzi, ti rendono omaggio al tuo coraggio ed alla tua tenacia, ti aggredisci da sola? Usa parole nuove, parole rinforzanti. Adotta uno stile di comportamento diverso, ed anche il mondo che hai intorno sarà DIVERSO”:
Ho fatto merenda, con la poca fame che avevo ma a sforzarmi ormai sono abbastanza capace. L’ho fatta, anche con l’idea che un domani non sarà più fatica fare sei pasti, ma una gioia imprecisata.

Proprio da questa esperienza, ho elaborato un concetto che cercherò di spiegarvi in breve.

Molte persone SCELGONO (e non utilizzo casualmente questa parola, da che siamo esseri liberi) di lamentarsi per un loro stato, una loro condizione (sia fisica che mentale, ma anche lavorativa). Scelgono di arrabbiarsi con gli altri piuttosto che prendersela con sé stessi, perché è la strada più breve ed immediata. Scelgono di piangere e di dannarsi nella disperazione, aggiungendo che “non sia possibile fare nulla”. Ma si sbagliano. Ed io ne sono la prova.
Quante volte mi sono affannata con gli attacchi di panico, di paure, di timori senza poi mettere in pratica nulla per affrontarli? Per quanto tempo mi sono aggrappata a qualcuno senza prima contare sulla forza del mio cuore? E quanto siete disposti ancora a farlo voi?
Volete davvero vedere dei risultati diversi?
COMINCIATE A CONVINCERVI CHE PER OTTENERLI, SIA DOVEROSO CAMBIARE anche solo una minima parte di quello che fate, che dite o che pensate.
Sono solita aggiungere che sono i pensieri a guidare i comportamenti, ma se prima non li “aggiustiamo” o non li “correggiamo” lasciandoli invariati, difficilmente noteremo qualcosa di insolitamente straordinario.
Alcuni si trovano in difficoltà per evolversi nel praticare una semplice attività come quella di far colazione all'interno di un bar differente rispetto al solito; eppure, basterebbe una semplice variazione come quella per incontrare gente, osservazioni, pareri nuovi!
Riflettete. Una piccola modifica per un GRANDE RISULTATO. Quanto sacrificio potrebbe richiedervi? Troppo rispetto allo star male in maniera continua e prolungata?

Da quando ho cominciato il mio percorso di “rinascita”, non soltanto mi sono attenuta a dei protocolli, ma ho anche apportato dei minimi ma significativi interventi che potessero aiutarmi nel raggiungere gli obiettivi che mi sono posta nel minor tempo possibile. E indovinate? Ce la sto facendo.
Garantisco che a volte sia stata molto dura (e lo sarà ancora, probabilmente). Ma ogni giorno che passa, se da un lato si attenua la forza di una “resistenza”, dall’altro si incrementano la sicurezza, la fiducia e la determinazione verso ciò che sto facendo.

Solitudine, commenti negativi, pensieri distorti… oggi sono stata davvero una battagliera. E così come siamo bravi a pestarci i piedi da soli, dovremmo anche esserlo ad applaudirci quando ce lo meritiamo. Quindi cara Arianna, “sii orgogliosa di quanto hai portato a compimento”.

Vi abbraccio.


lunedì 20 febbraio 2017

Parole e racconti da tenere in memoria

Una giornata particolare, tersa di sensazioni e di importanti scelte, credo meriti di essere raccontata attraverso la voce del cuore.


Come voi tutte saprete sicuramente da Istagram (e per chi non mi conoscesse, ci tengo a sottolineare di avere un blog dove sono illustrate le mie passioni, prima tra tutte il mio stile di vita fatto di Fitness, Nutrizione e Lettura...mi trovate con il nome di "greeneyes_a"), tempo fa ho deciso di prendermi una breve pausa dal lavoro e dalle relazioni sociali. Avevo perso il mio equilibrio psicofisico, e non riuscivo più né a gestire me stessa, né a gestire gli altri. 

20 febbraio 2016, la nuova me

Le mie notti passavano insonni, la settimana era scandita da ritmi frenetici e poco entusiasmanti, ogni incontro (anche se telefonico o professionale) mi toglieva energia, finché non sono arrivata al culmine: attacchi di ansia e pianti spontanei; quelli sono stati elementi che mi hanno indotto a dire "basta".

Come ho ripetuto più volte in diverse conversazioni, il primo passo per far del bene a qualcuno è farlo a sé stessi: e per questo, necessitavo di tempo, spazio e mezzi per ripartire di nuovo da me.
Mi sono rifugiata nel mio piccolo mondo, provando a ripercorrere quegli interessi che per tanto tempo ho tenuto in disparte; mi sono anche affidata a degli esperti per recuperare una "fisicità" smarrita, sperimentando così la paura, distruggendo le ansie che nel corso degli anni ho accumulato e tornando di nuovo, passo dopo passo, a sorridere alla vita.


Dopo una decina di giorni, constatando i primi miglioramenti e vivendo stati d'animo positivi, dopo aver raccolto ed apprezzato risultati fenomenali e straordinariamente inattesi, ho colto l'attimo per muovermi verso una direzione: rientrare in attività aiutando i miei genitori nella loro agenzia ogni pomeriggio. Certo, non è quello che desidero fare per il resto della mia esistenza, ma almeno alimenterà la crescita del mio senso di utilità. 


Non mi aspettavo, oltretutto, che incontrare di nuovo facce conosciute fosse tanto semplice quanto complesso: c'è stato infatti, chi si ricordava di me in un certo modo, e con chiare battute di circostanza fatte sul momento, ha riportato a galla delle preoccupazioni e tensioni che speravo sopite. Ma se tempo fa, nel pieno della mia "crisi" quelle stesse parole avrebbero potuto farmi crollare e tornare a sfogare la rabbia su me stessa, sul cibo e sul resto, oggi mi sono fatta forza e dopo qualche minuto trascorso a riflettere su cosa volessi davvero da me, ho acquisito una nuova consapevolezza: 

Ciò che fa la differenza non è tanto lo stimolo/risposta ricevuta dall'esterno, 
ma come tu reagisci a simili eventi.

domenica 19 febbraio 2017

Cosa significa BENESSERE?



A volte è la paura che comanda.

Altre volte è il coraggio a guidare i nostri passi. 

Immagine sulla paura
E' un pò come se aspettassimo che qualcosa di bello o di sorprendente si manifesti inaspettatamente per poterci "premiare" con più. Come se già non bastasse avere tra le mani la cosa più preziosa del mondo: la vita. Una vita che offre un'infinita gamma di possibilità, di scelte, di libertà, di occasioni. Eppure non le sfruttiamo; tendiamo a lamentarci, a rimanere nella nostra "comfort zone" pur di non rischiare nulla e sentirci al sicuro. 


Ma come possiamo esigere risultati diversi se preferiamo continuare a compiere le stesse identiche e continue azioni? 



Eppure, fare qualcosa di diverso...fare qualcosa di piccolo, ma significativo... può essere il modo per stare bene e per stare meglio. Ogni nostro comportamento dovrebbe essere rivolto all'incremento del BENESSERE

Vi siete mai chiesti cosa significhi BENESSERE? 
Proviamo a suddividere la parola: BEN - ESSERE. 
O a capovolgerla addirittura... ESSERE BEN(E). Cosa vuol dire STARE BENE
Se la domanda fosse rivolta ad una cerchia di persone, probabilmente assumerebbe toni e sfumature completamente differenti. 
Per qualcuno potrebbe essere inteso come un "non lasciarsi andare", oppure ancora "cadere inesorabilmente in continue tentazioni"; "avere accanto qualcuno che ami ciò che siamo"; "stare soli"; "rimanere in un certo stato pur di soffrirne", ecc. 


Io oggi ho scelto. E desidero condividere la mia scelta con voi. Non è stata semplice (nessuno ha mai detto che lo sia, del resto si tratta pur sempre di "rompere" determinate abitudini), ma l'ho fatto! E ne sono felice.

Importante infatti, non è soltanto la predisposizione a mutare con il tempo, con le esperienze e con i propri obiettivi. Importante è anche e soprattutto gioire dei risultati che otteniamo. Non aspettate che siano gli altri ad applaudirvi, nessuno lo farà... o almeno, saranno in pochi che vi diranno BRAVA. Iniziate a ripeterlo da soli, dentro di voi.... "Brava, brava, brava..." e tante volte, fino a convincervene.
Vedrete che il pensiero, genererà stati d'animo totalmente diversi... e con essi, anche nuovi traguardi. 

Una finestra sul mondo vista attraverso i miei occhi ♥


Croazia, 2015. Una foto scattata in un momento speciale.

Le persone hanno un cuore, e con esso dei vissuti, delle esperienze da raccontare. A volte manca loro lo spazio ed il tempo per poterlo fare, ed in alcune occasioni tendono ad aprirsi con la persona 'sbagliata'. Arrivano a creare ferite, delusioni, provando ad incolpare le situazioni o l'altro per quanto accaduto.... e si chiudono, proprio come i ricci, nella disperata ricerca che una creatura speciale salvi loro da drammi e sospiri celati. 

In questi mesi di percorso di crescita e di cambiamento (fisico e psicologico), ho scritto diverse bozze che però ho tenuto gelosamente per me: soltanto pochi amici e familiari hanno avuto la possibilità di leggere i miei pensieri e di scavare tra le profondità del mio animo; questo però non mi è parso molto giusto, dal momento che su social come Istagram o Facebook, ho anche ricevuto diversi complimenti ed apprezzamenti da chi mi segue con tanta costanza: "grazie per trasmettermi la forza", "sei un mito, vai avanti così!", "ma come fai ad abbattere certe barriere?". Tutte affermazioni/domande a cui ho fornito una risposta nell'immediato, ma che mi sarebbe piaciuto condividere con altri e non con il singolo.


Tanta gente infatti resta in penombra, ma continua a seguirmi. Tanta gente rimane in disparte senza volersi presentare, preferendo l'anonimato. Non giudico nessuno in base a simili scelte, perché credo fermamente che ciascuno debba SENTIRSI LIBERO DI ESSERE E DI FARE CIO' CHE VOGLIA, e dal momento che non intendo cambiare alcun individuo (nè penso di aver il diritto o la facoltà di farlo), desidero però cambiare qualcosa di me. Il modo di farmi conoscere.


Ecco perché da oggi utilizzerò questo mezzo quale sarà il mio BLOG: Una finestra sul mondo vista attraverso i miei occhi. Lo sguardo di chi ha accumulato tanto dolore e lo ha trasformato in forza per intraprendere un cammino fatto di ostacoli, paure e successi. 

Alcuni mi crederanno folle, altri ancora penseranno di avere a che fare con una nerd, o ancora con una malata di cucina. Non voglio definirmi secondo una categoria ben precisa, perché non sono nè la prima, nè la seconda nè l'ultima cosa. 
So soltanto di essere una ragazza molto fragile, che ha conosciuto la realtà e la ruvidezza del senso di solitudine molte volte, ma senza abbandonare l'idea di voler stare accanto a chi si senta disperatamente smarrito.

Ho conseguito una laurea in Scienze dell'Educazione e della Formazione un annetto fa, con la gioia dei genitori che mi hanno circondata e riempita di baci ed omaggi meravigliosi. Ma l'elemento più formidabile di tutta questa storia, è quando, nonostante la mia attuale disoccupazione, riesca ad entrare nei cuori e nelle menti di chi mi ascolta anche attraverso uno schermo. Per me, QUESTO SIGNIFICA SENTIRSI REALIZZATI. Significa investire risorse, ruoli e trasmettere energie non solo nell'ambiente lavorativo, ma anche in quello privato. Significa diventare capaci di educare non esclusivamente a livello professionale, ma anche nel tempo libero. 

E credetemi, tenterò di farlo in tutto e per tutto se deciderete di seguirmi... o meglio, di accompagnarmi in questo straordinario viaggio.

Con affetto.



Ary