Oggi è stata dura. Ma veramente,
veramente, dura. Dal primo momento in cui ho aperto gli occhi, ho percepito una
sonnolenza indescrivibile, dovuta alla notte trascorsa in bianco tra incubi ed
ansie di vario genere.
Dopo aver portato a termine le
incombenze abituali, ho cominciato a ripetermi “questa giornata può avere una
svolta, tutto dipende da te”, e mi sono data come compito quello di fare
qualcosa, QUALSIASI cosa che potesse risollevarla. Dirigendomi dal Decathlon,
ho potuto acquistare delle barrette che amo ed usufruire delle offerte: non
sarà molto ragionavo, ma adesso sono più felice.
Rientrando a casa mi sono preparata un
buon pranzo a base di formaggio, riscoprendo la bontà del gorgonzola (che avevo
sempre snobbato).
Sul lavoro però, sono tornata a percepire di nuovo una
malinconia acuta: è strano, non mi era accaduto nei giorni precedenti. Mi sono
sentita sola, con la voglia incredibile di un abbraccio caldo dato da un uomo…dal
MIO uomo (che per ora, ahimè, non esiste!). Qualcuno che riuscisse a farmi sentire speciale.
L’immagine di me di fronte allo
specchio del bagno non era più quella di una ragazza in piena forma che stesse
riacquistando un equilibrio, ma di una triste donna piagnucolante con i primi
segni del tempo. Le critiche sono arrivate fin da subito, ma le ho fronteggiate
arrivando a schivarle: “Basta Arianna. Perché devi darti addosso quando per
diversi mesi lo facevano gli altri, e adesso che non lo fa nessuno ma anzi, ti
rendono omaggio al tuo coraggio ed alla tua tenacia, ti aggredisci da sola? Usa
parole nuove, parole rinforzanti. Adotta uno stile di comportamento diverso, ed
anche il mondo che hai intorno sarà DIVERSO”:
Ho fatto merenda, con la poca fame che
avevo ma a sforzarmi ormai sono abbastanza capace. L’ho fatta, anche con l’idea
che un domani non sarà più fatica fare sei pasti, ma una gioia imprecisata.
Proprio da questa esperienza, ho elaborato un concetto che
cercherò di spiegarvi in breve.
Molte persone SCELGONO (e non utilizzo
casualmente questa parola, da che siamo esseri liberi) di lamentarsi per un
loro stato, una loro condizione (sia fisica che mentale, ma anche lavorativa).
Scelgono di arrabbiarsi con gli altri piuttosto che prendersela con sé stessi,
perché è la strada più breve ed immediata. Scelgono di piangere e di dannarsi
nella disperazione, aggiungendo che “non sia possibile fare nulla”. Ma si
sbagliano. Ed io ne sono la prova.
Quante volte mi sono affannata con gli
attacchi di panico, di paure, di timori senza poi mettere in pratica nulla per
affrontarli? Per quanto tempo mi sono aggrappata a qualcuno senza prima contare
sulla forza del mio cuore? E quanto siete disposti ancora a farlo voi?
Volete davvero vedere dei risultati
diversi?
COMINCIATE A CONVINCERVI CHE PER
OTTENERLI, SIA DOVEROSO CAMBIARE anche solo una minima parte di quello che fate,
che dite o che pensate.
Sono solita aggiungere che sono i
pensieri a guidare i comportamenti, ma se prima non li “aggiustiamo” o non li “correggiamo”
lasciandoli invariati, difficilmente noteremo qualcosa di insolitamente
straordinario.
Alcuni si trovano in difficoltà
per evolversi nel praticare una semplice attività come quella di far colazione all'interno di un bar differente
rispetto al solito; eppure, basterebbe una semplice variazione come quella per
incontrare gente, osservazioni, pareri nuovi!
Riflettete. Una piccola modifica per un
GRANDE RISULTATO. Quanto sacrificio potrebbe richiedervi? Troppo rispetto allo
star male in maniera continua e prolungata?
Da quando ho cominciato il mio percorso
di “rinascita”, non soltanto mi sono attenuta a dei protocolli, ma ho anche
apportato dei minimi ma significativi interventi che potessero aiutarmi nel
raggiungere gli obiettivi che mi sono posta nel minor tempo possibile. E
indovinate? Ce la sto facendo.
Garantisco che a volte sia stata molto
dura (e lo sarà ancora, probabilmente). Ma ogni giorno che passa, se da un lato
si attenua la forza di una “resistenza”, dall’altro si incrementano la sicurezza,
la fiducia e la determinazione verso ciò che sto facendo.
Solitudine, commenti negativi, pensieri
distorti… oggi sono stata davvero una battagliera. E così come siamo bravi a
pestarci i piedi da soli, dovremmo anche esserlo ad applaudirci quando ce lo
meritiamo. Quindi cara Arianna, “sii orgogliosa di quanto hai portato a compimento”.
Vi abbraccio.
Forza! :)
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