Prepararsi psicologicamente a qualcosa: che
sia un evento, un incontro importante o anche una semplice uscita ritenuta ‘straordinaria’
rispetto alla nostra routine; quante e quanti di noi cerchiamo di farlo,
incappando spesso in paure e titubanze che poi si rivelano essere
esclusivamente paranoie? E quante persone riescono ad andare oltre per cercare
di vivere esperienze che richiedono una buona dose di coraggio, affrontando così
la paura di mettersi in gioco?
C’è chi rinuncia in partenza, chi lo fa a
metà strada, e chi invece non si arrende nemmeno dopo l’ennesimo tentativo.
Volessi classificarmi in una di queste tre
categorie, credo di rientrare principalmente nella terza: determinazione,
costanza e fiducia sono qualità che a dispetto degli innumerevoli difetti ( J e ringrazio il cielo di averli, altrimenti
non sarei unica al mondo come tutti/e voi!) mi permettono di far leva sulla volontà che alberga nel mio cuore, in un percorso tanto vasto quanto
complesso come quello alimentare e psicologico che sto facendo.
Io, sulla sinistra. Daniela, in red dress. |
Diversi giorni fa, io ed una delle mie
amiche più care, abbiamo deciso di tornare in discoteca dopo tanto tempo; la mia
mente vacillava tra le ansie tipiche di una ragazza insicura e con poca
autostima (“nessuno potrebbe apprezzarmi, perché sono ‘cresciuta’ e si denota
anche dai lineamenti del volto, dal fisico che non riconosco più, dalle piccole
rughette che iniziano a comparire sulla pelle…non porto più una 38, ho l'addome più formato...; e se anche qualcuno dovesse
farlo, saprei reagire nel miglior modo possibile senza danneggiarmi? Un tempo
un complimento, in condizioni peggiori ma sempre in uno stato di non completo
benessere, mi convinceva che il mio fisico andasse bene in un certo modo
per piacere. Oggi sto cercando con ogni leva di togliermi dalla testa
determinate convinzioni, e spero che quel qualcuno anziché distrarmi da tali
obiettivi, mi supporti evidenziandoli meglio” ) e l’entusiasmo di
riabbracciare quei posti con la compagnia migliore che potessi avere al mio fianco.
Sono umana, e come tale anche io posso avere dei piccoli inciampi: ma la cosa fondamentale non è tanto trovarsi davanti ad un ostacolo, quanto il comportamento che si manifesta di fronte ad esso.
Ho leggermente ristretto le dosi dei
carboidrati durante la giornata, e mi sono detta che il giorno successivo non l’avrei
rifatto. Così è stato per fortuna, poiché i sensi di colpa iniziali che
subentrano nell’attimo di ‘ritorno’ al piano alimentare completo, sono stati
spostati dalla soddisfazione e dal gusto di mangiare alimenti che mi facessero
sentire pienamente appagata. Poi alcuni dicono che la cucina sia soltanto uno
sciocco passatempo…. Bè, come ho detto più volte, la realtà è ben diversa a
seconda degli ‘occhiali’ che scegliamo di indossare! Ed in questo gli affetti
più cari o le persone a noi più vicine, possono certamente darci un grande
sostegno.
Bando alle chiacchiere, passiamo a
raccontare la serata.
Dopo aver ‘bruciato’ le lampadine della
macchina ed essere state costrette a chiedere aiuto (mancava solo questa per
iniziar bene la serata!);
Dopo aver ballato ininterrottamente al
ritmo di ‘Despacito’ (Daniela, se mi leggi, sappi odio quella canzone J!) ;
Dopo essersi nuovamente misurate con i modi
poco galanti e carini di alcuni corteggiatori, è successo il fattaccio.
Un ragazzo (probabilmente poco sobrio) per
fermarmi in mezzo alla pista, mi ha afferrata con un braccio, e nell’esatto
momento in cui stava per pronunciare qualcosa di rumorosamente fastidioso e
senza alcun significato (almeno credo!), ha cominciato a dichiarare più volte
che fossi troppo SECCA.
Inutile dire che dopo averlo strattonato
per ‘liberarmene’, me ne sono andata e con la mia best ci siamo fiondate di
nuovo sotto le luci e le note vivaci della sala.
Confesso
di esserci rimasta malissimo, non tanto per il commento, ma di come ancora una
volta abbia avuto la prova della mia estrema fragilità. Non sono brava a ferire
gli altri esattamente come loro fanno con me, poiché ciò che può essere
sinonimo di debolezza per la sottoscritta, può essere futile per qualcun altro.
Ma davvero, è stato terribile. Mi
sarebbe piaciuto tuffarmi tra le braccia del mio fidanzato (che attualmente non
ho) per avvertire un senso di protezione mancante.
Aldilà di questo, sono ugualmente
soddisfatta per essermi esposta uscendo così dagli 'schemi', per non aver ridotto ulteriormente le
quantità di alimenti nella giornata odierna (solo per un post serata, o per
delle parole messe male in una frase di poco conto), e ringrazio anche chi,
attraverso Istagram, riesca a farmi
sentire speciale comunicandomi espressioni di calore come “Mi piacerebbe avere
metà della tua forza”.
A quelle stesse ragazze voglio dire una
cosa: Non credo di essere forte, ma sono convinta che la decisione di volersi
bene e di amarsi possa permetterci di apparire delle grandi guerriere come mai
lo siamo state prima d’ora.
Tra una decina di giorni avrò la BIA, e
come sapete è qualcosa che temo non poco: sia perché le mie aspettative sono
molto elevate; sia perché durante l’attesa avrei la necessità di un sostegno
morale da chi mi voglia davvero bene. E con questo non intendo ‘Dai, continua a
mangiar grassi e vedrai che i risultati arriveranno!’ oppure ‘Hai mangiato?
Cosa hai mangiato?’ (Quesiti che mi fanno salire una sensazione di nausea
incredibile e di disgusto per chi li pronuncia: gente ignorante convinta che i
problemi o le ombre di un DCA si risolvano esclusivamente attraverso il cibo,
quando c’è di più. MOLTO DI PIU’).
Mi auguro con tutto il cuore di portare
avanti il mio impegno, di riuscire al meglio e nei limiti del possibile, ma
soprattutto da qui ad allora, di ascoltarmi in fatto di SCELTE esattamente come
sto facendo fin’ora.
Vi terrò aggiornate.
Un abbraccio affettuoso.
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