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mercoledì 29 marzo 2017

Ogni giorno è uguale all'altro? NON PIU'. NON ORA.

Vivere serenamente ogni giorno della settimana alzandosi dal letto con lo stesso identico umore non è affatto semplice; in particolare per chi, come me, attribuisce valori e significati differenti a certe tipologie di giornata. Il martedì ad esempio, è routine che per me sia particolarmente ‘impegnativo’ dal punto di vista psicologico: questo perché mi aspetta la ‘prova bilancia’. Ciò comporta, che automaticamente mi carichi di una buona dose di ansia già dalla sera precedente, elemento che non contribuisce a rendere il mio sonno quiete o la predisposizione al contatto sociale ottimale come nella quotidianità.

Ricordo serenamente che settimane fa, tentavo di placare l’agitazione cercando di riacquistare quel controllo e quelle sicurezze che mi permettevano di tirare un sospiro di sollievo davanti ad un numero poco accettabile scandito da due cifre ad intermittenza sul display, come a voler dire “Attenzione, attenzione, attenzione”. Ma sorridevo, come se fossi contenta delle minuscole variazioni; andando avanti con la dieta ed i riferimenti del mio nutrizionista, a stento riuscivo a raggiungere le sue dosi senza avvertire quel groviglio di sensi di colpa (tipici di chi, non è uscito completamente da un disturbo alimentare).  Adesso faccio il contrario: mi arrabbio se non noto grandi riuscite.

Sono trascorsi due mesi da quando ho cominciato questa “rinascita”, questo percorso di “trasformazione” (così mi piace definirlo), e da due mesi sono avvenuti importanti successi: primo tra tutti, la volontà e la determinazione con cui sto incrementando la mia alimentazione; quelle dosi che prima mi spaventavano o non mi portavano a sentirmi pienamente appagata, adesso sono diventate ‘misere’ ed inadeguate, oltre al fatto che la vicinanza di persone conosciute da poco ed anche attraverso dei Social come Istagram (non faccio nomi, ma chi mi legge sa a chi possa riferirmi, per quanto abbracci virtualmente tutte coloro che mi seguano e che mi apprezzino!) ha rinforzato l’idea di esigere di più da me stessa.
Quei 60 gr che avevo a cena, sono diventati 80, e ad oggi arrivo a 100 come se niente fosse. E’ stata dura affrontare quelle voci che ogni tanto, ad oggi, suggeriscono di ‘restringere’, ma come ripeto spesso: 

SE LE VOCI SONO FORTI, FAI IN MODO DI ESSERE PIU’ FORTE DI LORO. COMBATTI!

E l’ho fatto. Lo faccio ancora. E lo farò anche domani.



Questo martedì, per essere precisi, è stato particolarmente impegnativo: dopo aver ‘accusato il colpo’ di aver guadagnato in soli sette giorni mezzo kg di peso, ho avuto un momento di tentennamento: mi sono sentita spiazzata, per quanto potessi aspettarmi certi risultati (da che con gli incrementi fatti di testa mia, avvalendomi del piano minimo del mio nutrizionista, era immaginabile una ‘crescita’).
Ho preferito ritagliarmi tutto lo spazio di cui necessitavo per piangere, sfogarmi e poi razionalizzare: non è un numero a fare la differenza, ma ciò che conta è cosa RAPPRESENTI davvero. Sai se sia massa grassa? Sai se sia massa magra? Oppure ritenzione?
Una delle tante battaglie vinte: crampi allo stomaco,
dolori e nausea. 
Ma la merenda non l'ho saltata nemmeno oggi che 
avrei potuto farlo per mille motivi: in macchina, 
da sola, senza nessuno che mi potesse giudicare.
Eppure, POSSIAMO scegliere di essere migliori anche
e soprattutto quando ci lasciano la libertà di 
scegliere. 
SCEGLI IL MEGLIO.
SCEGLI TE.
SCEGLI PER TE.
Non avendo in mano le risposte e dovendo attendere ancora un po’ prima di saperlo (con la successiva BIA potrò guadagnare maggiore chiarezza in merito), ho preferito tirare dritto e guardare oltre, distraendomi il più possibile (la lettura in questo, mi aiuta e non poco!).
Non ho diminuito le dosi, né variato le quantità ma ho scelto di AMARMI ANCORA e più delle altre volte, cercando di rimanere sulle grammature che mi ero prefissa.
 Come ho detto ad una ragazza poche ore fa, credo che ci siano due tipologie di persone  che soffrano di DCA: c’è chi davanti ad una difficoltà apparentemente minuscola ma notevole sceglie di arrendersi, cadendo nella trappola della tristezza e del loop dei pensieri negativi (dai quali, confesso, è molto complesso uscirne qualora dovessero essere prolungati ad oltranza); e chi invece si batte, lotta ininterrottamente, anche davanti ad un male fisico (crampi, stomaco chiuso, giramenti di testa) e si impegna per portare a termine gli obiettivi con tenacia e caparbietà. Io mi sono ritrovata in quest’ultimo, e spero di non essermi spinta troppo ‘in là’ con tale descrizione, ma ritengo sia doveroso accogliere le autovalutazioni POSITIVE quanto quelle NEGATIVE.
E’ questo che ci aiuta a leggerci nella maniera più corretta e coerente possibile.

PER UNA VALUTAZIONE GLOBALE DI VOI STESSE, CERCATE DI FILTRARE I COMMENTI PIACEVOLI AL PARI DI QUELLI SPIACEVOLI, non focalizzatevi soltanto sui secondi. Voi siete molto più che un difetto. Più di una critica. Più di qualsiasi kg in più che possa darvi fastidio.
Voi siete UNICHE, e mi preme rammentarvelo! 


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